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16.2.17

Sibilla Aleramo




[…] E ridiam pure, è di buon augurio.
Non siam mai stati tanto vicini come nei momenti in cui abbiamo riso assieme.
È questo fondamento di letizia, d’innocenza fra noi, che ci ha promesso cose grandi.
La mia spontaneità t’ha sorpreso e sedotto, la tua mi ha deliziata.
Ci siam piaciuti l’un l’altra con gli elementi più semplici, e questo è il simbolo più mirabile. Noi tendiamo, sì, a transumanarci, ma è la nostra umanità frattanto che agisce armoniosamente e ci avvince l’un l’altro.
Ti ricordi i miei occhi?
Ti ricordi le mie mani?
T’han detto, i miei occhi e le mie mani, ciò che tu sei
per me?

Sibilla Aleramo  - Amo dunque sono -  dalla lettera del 18 luglio






5.6.16

Sibilla Aleramo



E per la prima volta
ella mi era apparsa come una malata:
una malata cupa che non vuol essere curata,
che non vuol dire neppure il suo male


-  Sibilla Aleramo - Una Donna


26.7.15

ai perchè più audaci







Soffia sul nostro capo il caldo vento, lo scirocco imperiale.
Vedremo il cielo stasera rigato da stelle filanti?
Quali prati ci aspettano, verdi, folti, iridati da genziane,
per affrodarvi insieme i nostri volti?
Su quali rivi o fiumi o laghi susciterai per me, come potresti,
lo spirito delle acque?
Mi svelerei gli arcani che ora stai penetrando.
Tornerai con le mani ricolme, con le risposte più meravigliose
ai perché più audaci.
Perché si ama? Perché si piange? Perché si soffre?



Sibilla Aleramo - Amo dunque sono




25.4.14

le mie mani






ricordando che tu le trovasti belle,
io accorata le bacio,
mani, tu dicesti,
a scrivere condannate crudelmente,
mani fatte per più dolci opere,
per carezze lunghe,
dicesti, e fra le tue le tenevi
leggere tremanti,
ora ricordando te
lontano
che le mani soltanto mi baciasti,
io la mia bocca piano accarezzo.

Sibilla Aleramo





27.4.13

Sibilla Aleramo








Il tuo sorriso
vibrazione che anima la vita
e la sconfitta.
C'è il tuo genio nel tuo sorriso.
Sapienza implacabile,
dominio e sdegno,
a fiore di un occulto vortice
ritmo di fantasia iridescente...
Il tuo sorriso...
Sottile ombra canora
su la chiarezza silenziosa
del fermo volto.
O gagliardo
amo il tuo sorriso,
che si esprime oltre il tuo stesso volere,
balenante segno
della vita che in visione trascendi,
amo il tuo sorriso
malizia di fanciulla
e magia d'eroe,
il tuo sorriso dove,
a fiore d'un occulto vortice,
smaglia e canta,
soffusa di danzante ombra,
la sua forza...
Vibri, e altro non chiedi.
Attingi e varchi la vita
col tuo sorriso
fantasticamente ti dissolvi
il dolore noto e la gioia ignota,
in un brivido che t'allaccia
al cuore del mondo.
C'è il tuo genio nel tuo sorriso.



25.3.13

Sibilla Aleramo a Dino Campana







Chiudo il tuo libro, snodo le mie trecce, o cuor selvaggio, musico cuore…con la tua vita intera sei nei miei canti. Come un addio a me. Smarrivamo gli occhi negli stessi cieli, meravigliati e violenti con stesso ritmo andavamo,  liberi singhiozzando, senza mai vederci, né mai saperci, con notturni occhi. Or nei tuoi canti la tua vita intera è come un addio a me. Cuor selvaggio, musico cuore, chiudo il tuo libro, le mie trecce snodo.


25-7-1916




27.2.13

Sibilla Aleramo











Io sono già fuori dalla vita.
Anche se piango ancora.




                                                                                     
Sibilla Aleramo