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15.3.22

Giuseppe Ungaretti

 



Ho perso il sonno


Oscillo,

al canto d'una strada

come una lucciola.


Mi morirà

questa notte?



Giuseppe Ungaretti, Giugno.

27.2.22

Giuseppe Ungaretti

 

Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare.

 

Natale - Vita d’un uomo. Tutte le poesie 


4.1.22

Giuseppe Ungaretti

 …”ho tirato su

le mie quattr’ossa

e me ne sono andato

come un acrobata sul fiume”…


da: I fiumi 




11.3.18

Giuseppe Ungaretti




inizio di sera
la vita si vuota
in diafana ascesa
di nuvole colme
trapunte di sole.

- Giuseppe Ungaretti


24.3.17

17.5.15

Giuseppe Ungaretti







Questa carne molestata
Ha pure
Quando meno aspetta
I fremiti dell'alba

E mi brilla dolce
La vita
Come un prato
Al rinvenuto bacio
Della rugiada 

Giuseppe Ungaretti - Per non rammaricarsi d'esser nati




25.4.15

schianta e rintrona





Il mio cuore vuole illuminarsi
come questa notte
almeno di zampilli di razzi
Reggo il mio cuore
che s’incaverna
e schianta e rintrona
come un proiettile
nella pianura
ma non mi lascia
neanche un segno di volo
Il mio povero cuore
sbigottito
di non sapere


Giuseppe Ungaretti - da Perché?





26.9.14

ricorderai d'avermi atteso tanto, e avrai negli occhi un rapido sorriso







E il cuore quando d'un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d'ombra 
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano. 

In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all'eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.

E solo quando m'avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d'avermi atteso tanto, 
e avrai negli occhi un rapido sospiro.



Giuseppe Ungaretti  - La madre











[rivolgendosi alla madre, esalta il ruolo di tutte le madri nella vita degli uomini sia quando essi sono in vita sia dopo la morte]



26.3.13

Giuseppe Ungaretti




Guido Cagnacci - Maddalena svenuta 1663



I giorni e le notti
suonano
in questi miei nervi
d’arpa
vivo di questa gioia
malata di universo
e soffro
di non saperla
accendere
nelle mie
parole.