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16.4.16
25.4.15
Chuck Palahniuk
Dimenticare il dolore è difficilissimo,
ma ricordare la dolcezza lo è ancora di più.
La felicità non ci lascia cicatrici da mostrare..
- Chuck Palahniuk
30.4.13
Ombre e Proiezioni
img © a.merzbach |
Secondo
Platone, noi viviamo incatenati dentro una caverna buia. Essendo
incatenati, di questa caverna possiamo vedere soltanto la parete di
fondo. Soltanto le ombre che vi si muovono. Potrebbero essere le ombre
di qualcosa che si muove fuori dalla caverna. Potrebbero essere le ombre
di altri individui incatenati accando a noi.
Forse l'unica cosa che ciasuno di noi vede è la sua stessa ombra.
Carl
Jung, lo definiva il gioco delle ombre. Diceva che noi non vediamo mai
gli altri. Vediamo solo quegli aspetti di noi stessi che si riflettono
su di loro. Ombre. Proiezioni. Le nostre assciazioni.
Come
gli antichi pittori, che si chiudevano in un luogo oscuro e
ricalcavano l'immagine di ciò che stava fuori da una minuscola finestra,
alla luce del sole.
La camera obscura.
Non l'immagine esatta, tutto rovesciato o capolvolto. Distorto allo specchio o dalla lente attraverso cui ci perviene.
Dalla nostra limitata percezione personale. Dal nostro piccolo corpus di esperienze. Dalla nostra istruzione piena di buchi.
Lo
spettatore che controlla la visione. L'artista che in realtà è morto.
Noi vediamo ciò che vogliamo vedere. Nel modo in cui lo vogliamo
vedere. Vediamo solo noi stessi. L'artista non può far altro che darci
qualcosa da vedere.
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