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1.8.15

James Joyce






Sento un esercito irrompere nella pianura
e il rombo di cavalli che si avventano,
la schiuma ai ginocchi.
Arroganti, nella nera armatura, dietro di essi,
sdegnando le redini, le fruste schioccanti,
stanno i guidatori.
Gridano dentro la notte i loro nomi di battaglia:
io gemo nel sonno udendo il vortice remoto
delle loro risa.
Rompono il buio dei miei sogni, una fiamma accecante,
e picchiano, picchiano sul cuore come
sopra un’incudine.
Sopraggiungono scotendo in trionfo la lunga chioma verde;
balzano dal mare e corrono urlanti la spiaggia.
Mio cuore, non hai saggezza che così ti disperi?
Amore mio, amore mio, amore, perché mi hai lasciato solo?


James Joyce




25.4.15

James Joyce










Ogni vita è una moltitudine di giorni, un giorno dopo l’altro. Noi camminiamo attraverso noi stessi, incontrando ladroni, spettri, giganti, vecchi, giovani, mogli, vedove, fratelli adulterini, ma sempre incontrando noi stessi.





– James Joyce - Ulisse