Sento un esercito irrompere nella pianura
e il rombo di cavalli che si avventano,
la schiuma ai ginocchi.
Arroganti, nella nera armatura, dietro di essi,
sdegnando le redini, le fruste schioccanti,
stanno i guidatori.
Gridano dentro la notte i loro nomi di battaglia:
io gemo nel sonno udendo il vortice remoto
delle loro risa.
Rompono il buio dei miei sogni, una fiamma accecante,
e picchiano, picchiano sul cuore come
sopra un’incudine.
Sopraggiungono scotendo in trionfo la lunga chioma verde;
balzano dal mare e corrono urlanti la spiaggia.
Mio cuore, non hai saggezza che così ti disperi?
Amore mio, amore mio, amore, perché mi hai lasciato solo?
James Joyce