Visualizzazione post con etichetta John Everett Millais. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta John Everett Millais. Mostra tutti i post

31.5.13

graffia dentro


John Everett Millais - Ophelia - 1851


Qualcosa d'immensa fuga, che non se ne va, che graffia dentro,
qualcosa che nelle parole scava pozzi tremendi, qualcosa che,
contro tutto s'infrange,
contro tutto ( ... )


Pablo Neruda


24.4.13

O f e l i a

                                                                        O f e l i a 

è il personaggio che da sempre mi affascina. La traccia indelebile del passaggio dalla vita alla morte, attraverso l'abbandono nell'oblio dell'acqua. La dissolvenza della propria vita, entrando nella morte, cullando la fine...Oltre al fatto di rappresentare (almeno per me) il dramma più bello di Shakespeare, la conoscenza di tale personaggio, è stata riportata spesso ai miei occhi per mezzo di raffigurazioni pittoriche. La rappresentazione di Ofelia, datata sino ad oggi. Millais, Waterhouse, Dalì, Redon...e tanti, tanti altri. Mille stili, mille sfaccettature interpretative. E poi, evoca in me sempre nuovi versi. Nuovi pensieri. Tristemente e drammaticamente.



 
John Everett Millais - Ophelia - 1850





Alla corte del regno di Danimarca, viveva una bella fanciulla di nome Ofelia, figlia di Polonio, primo consigliere del re. Di lei si era innamorato il principe Amleto, figlio del re di Danimarca, morto da poco, e della regina Gertrude. Egli l'aveva corteggiata con molte lettere e le aveva inviato in dono un anello come pegno d'amore. Ofelia, aveva prestato fede alle sue dichiarazioni e, nonostante gli avvertimenti del padre, che non credeva alla sincerità di Amleto, ricambiava l'amore del principe. Ma all'improvviso il giovane Amleto cambiò; il suo comportamento divenne insensato, pieno di stranezze, a volte euforico e a volte malinconico.
I suoi discorsi, un tempo pieni di spirito e di ingegno, divennero oscuri e sconnessi. Tutta la corte di Danimarca preoccupata per quel brusco mutamento cominciò a parlare di follia. Nessuno però conosceva la verità. Amleto aveva scoperto che la morte di suo padre, non era stata causata dal morso di un serpente, come tutti credevano; era stata invece opera del fratello Claudio, che aveva in mente di sposare Gertrude e di succedergli al trono. A rivelargli la verità era stato proprio lo spettro di suo padre che gli aveva imposto di vendicarlo, facendogli giurare di uccidere Claudio. Per portare a termine i suoi piani di vendetta, senza però suscitare i sospetti, Amleto aveva deciso di simulare la follia e di comportarsi in modo bizzarro. Ofelia, però era all'oscuro delle reali intenzioni di Amleto, ed era quindi sconvolta dai cambiamenti del principe che aveva cominciato a trattarla con scortesia e durezza. La fanciulla perdonava queste offese, attribuendole non all'incostanza di carattere di Amleto, ma alla sua pazzia. Lui in realtà continuava ad amare Ofelia, ma aveva una vendetta da compiere e non poteva farsi distrarre dai riti galanti del corteggiamento. Nonostante tutto però, continuava ad alimentare le speranze alla fanciulla manifestandole i suoi sentimenti....