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19.4.13

Victoria Ocampo a Rabindranath Tagore


Victoria Ocampo a Rabindranath Tagore



San Isidro, 6 gennaio 1925

Caro Gurudev, ieri sono andata a casa tua - Miralrio. Lo ammetto, non è stata una cosa molto saggia. Il tramonto faceva capolino sopra la scala e sapevo che mi stava aspettando nella tua stanza vuota.
Uno spaventoso senso di solitudine mi ha perseguita da quando ho lasciato te e la Giulio Cesare, e speravo di raccogliere alcune briciole della mia recente felicità nella casa dove avrei vissuto. Ma le cose non possono confortare. Rendono tutto peggio. Mi nacque nel cuore un tale desiderio di te, una tale nostalgia ( che non poteva essere placata ) per tutto quello che avevo avuto e che avevo perso, che non potei sopportarlo. Il vuoto del mio cuore si ripeteva nei muri, negli alberi, nel fiume e nel cielo. Non c'era vita da nessuna parte. E poi, come per ridere di me per contrasto, sopravvenne un vivido ricordo di vita, di te, nella casa e nel giardino.Fugii come una codarda, ma la desolazione non mi abbandonava. Mi segui passo passo. Invano ho tentato di immaginare che non te ne eri realmente andato. Non è servito.
In questo mortale senso di solitudine volevo pietà e pietà non venne da nessuna parte.
Spero di uscire da questa nuvola di disperazione. So che è sbagliato essere incapaci di pensieri se non dolorosi.: Ma se sapessi tutto quello che significhi per me, scuseresti la mia debolezza.
Ho cominciato a tradurre Red Oleanders. Ieri ho ricevuto una lettera dal mio amico Rostan, il professore francese. Mi chiede di scivere alcuni saggi sulla letteratura spagnola contemporanea ( in francese naturalmente ) , perchè in Francia la letteratura spagnola contemporanea è poco conosciuta. Gli ho risposto che Red Oleanders è il mio solo pensiero, ora, e che deve essere molto severo nel giudicare la mia traduzione. Mi piacerebbe che tu lo incontrassi presto. Quando la mia traduzione sarà finita gli chiederò di scriverti e di dirti quello che pensa e se gli piace o no.


Caro Gurudev, che sfortuna non essere potuta venire in Europa con te, ora. Che grande sfortuna ! Spero che qualche beneficio ne deriverà e che sarò portata dal mio attuale stato di infelicità a fare qualche lavoro non completamente indegno e che l'amore che riempe il mio cuore fino a scoppiare mi aiuti.
Per tutto quello che mi hai dato, non sarò mai capace di spiegarti quanto veramente grata io ti sono.
Bacio le tue mani, Gurudev.
Vijaya





Prima di incontrarlo, Victoria Ocampo 1890-1979, conosceva già gli scritti di Tagore. e l'incontro segna solo il momento in cui si innamorerà di lui. Ne seguirà la vita e le opere fino alla sua scomparsa.