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29.1.13

Ernst Ludwig Kirchner






Se ci fosse una strada, per partire o arrivare. Se “partire” fosse solo “morire”. Se nel bel mezzo del cammino ci si ritrovasse in una selva oscura. Se si soffocasse, potendo, senza respirare. Se il respiro stesso non fosse un “su” e “giù” del petto, ma solo un trattenersi, un rigonfiare, un cedere le armi. Se l'inconscio esistesse di giorno e la notte fosse per la tranquillità degli occhi che non vedono di notte. Se ci si mangiasse lo stomaco per salire troppo in alto e salendo la nausea fosse a dismisura asfissiata in gola. Se ci fosse qualcuno. Qualcuno. Almeno uno. Almeno. Per camminare insieme, per parlare insieme, per giocare insieme. Se non si fosse soli, così soli. Se non si fosse i soli a morire in questa città. Se ci fosse qualcuno, uno almeno, almeno un altro. Per avere meno paura. Per avere paura insieme.
( E. L. Kirchner )


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Ernst Ludwig Kirchner in un fotografia del 1905 circa.


Ernst Ludwig Kirchner (Aschaffenburg 6 maggio 1880 - Davos 15 giugno 1938) è stato un pittore, scultore e incisore tedesco In gioventù mostra particolare interesse per l'arte primitiva e africana, la pittura tedesca del cinquecento, le stampe giapponesi, la scultura nera e polinesiana, e per autori contemporanei come Paul Gaugain e Vincent Van Gogh, di cui lo colpirono l’immediatezza espressiva e l’uso simbolico e psicologico dei colori.
Gli studi di architettura e l'Espressionismo
Dal 1901 al 1905 studia architettura a Dresda dove diviene amico di altri tre studenti di architettura, Erich Hecke, Karl Schmidt-Rottluff e Fritz Bleyl, con i quali nel 1905 fonda il gruppo Die Brücke (il ponte), uno dei primi nuclei dell' Espressionismo tedesco.
Scelsero questo nome perché intendevano gettare un ponte verso quegli elementi artistici allora in fermento che si contrapponevano all’arte dominante del tempo.
In questo periodo le opere di Kirchner, soprattutto paesaggi e ritratti, sono caratterizzate da semplificazioni formali, contorni marcati e colori accesi stesi in uno spazio non naturalistico: uno stile simile a quello dei Fauves, carico di vitalità istintiva. Solo dopo il 1911 si riscontrerà un irrigidirsi del contorno in acri deformazioni e verranno trattati temi sempre più di attualità....



Cubismo ed Art nouveau
Kirchner vivrà a Dresda fino al 1911, poi si trasferisce a Berlino, dove entra in contatto con i pittori del Blaue Reiter. Successivamente si sposta a Monaco.
Sarà questo il periodo più caratteristico della sua produzione con scene di strada cabaret, ritratti dalla pennellata nervosa e sommaria e dalla caratterizzazione decisa e marcata; Il suo stile diviene sempre più drammatico, con deformazioni violente e ritmi convulsi. In quest’evoluzione è rintracciabile il contatto con nuovi movimenti artistici, tra cui il Cubismo e l'Art Nouveau.
Oltre ai paesaggi e ai ritratti dipinge immagini urbane, con ampie stesure di colori vigorosi che assumono valore autonomo, al pari delle forme e dei volumi, e che ricordano Gauguin e i selvaggi colpi di pennello di Vincent Van Gogh. In particolare, nelle immagini urbane le curve e le linee assumono forme irregolari, per sottolineare il contrasto tra la campagna e la grande città, la cui frenetica vitalità lo avvicinò ad interessi psicologici, a temi sessuali e alla polemica sociale.
Più a fuoco : siamo nel 1911 Kirchner si trasferisce a Berlino in quanto attirato dalla crescente vivacità culturale della città dalle opportunità professionali, poichè nella città tedesca vi sono prestigiose gallerie private e comunità di artisti, musicisti, scrittori. I Temi e le tecniche raffigurative cambiano, e questo si ravvisa soprattutto in Kirchner (che adoro e del quale non potevo non trattare un piccolo tema); la rappresentazione della città viene sostituita ai paesaggi e ai nudi primordiali, lasciando posto alla rappresentazione dell'inquietudine, lo smarrimento sociale ed esistenziale, l'inautenticità dei rapporti centrati sul denaro. Vi sarà la raffigurazione della vita notturna della città.
Kirchner scrive: "siamo come le cocotes che ho dipinto, travolte, destinate a scomparire. Tuttavia cerco sempre di riportare equilibrio nei miei pensieri e di creare un'immagine del tempo ponendo ordine nel caos circostante: questo è il mio compito". L'artista congedato dall'esercito in seguito ad una grave depressione scriverà appunto tale pensiero e siamo nel 1916.
La fine del movimento Die Brücke e la prima guerra mondiale
Nel 1913 il gruppo Die Brücke si sciolse a causa delle forti polemiche e rivalità sorte al suo interno. Con lo scoppio della prima guerra mondiale Kirchner si arruola, ma nel 1915 colpito da un forte esaurimento nervoso, i cui postumi lo perseguiteranno per il resto della vita.
Al termine della guerra si trasfesce a Davos, in Svizzera, dove continua a soffrire di depressione malgrado il crescente successo delle sue esposizioni personali. In questi anni, a contatto con il solenne paesaggio alpino, il suo radicale espressionismo si ammorbidisce in uno stile che diventa sempre più astratto, non privo di allusioni simboliche.

Il periodo nazista
Dopo la presa del potere dei nazisti in Germania, centinaia di sue opere vengono sequestrate e rimosse dai musei; molte di queste vengono mostrate nell’esposizione diffamatoria dell’Entartete Kunst (arte degenerata) del 1937 e poi distrutte.
Questi avvenimenti, a cui si aggiunse anche un forte aggravarsi delle condizioni fisiche, provocano in lui un forte shock.
Kirchner si suicida il 15 giugno del 1938 a Davos.


File:Programm der Brücke.jpg
Manifesto di "Die Brücke" 1906
Berlino Brücke Museum   (Ernst Ludwig Kirchner)

Più a fuoco:  Il nucleo originario di "Die Brücke" è composto da quattro studenti di architettura della Technischule di Dresda legati tra loro da mutui rapporti di amiciziaoltre che dal culto di Gauguin e Van Gogh (in parte Munch) : Kirchner appunto, Erich Heckel, Karl Schmidt-Rottluff, Fritz Bley. L'associazione ha un suo programma di autofinanziamento - a partire dal 1906 sostnitori e membri passivi versano annuale in cambio di una cartella originale di opere a stampa e trae il proprio nome da un aforisma del "Così parlò Zaratustra" nietzscheano, che recita profeticamente:

["L'uomo è una corda tesa tra la bestia e l'uomo nuovo, una corda che attraversa un abisso... la grandezza dell'uomo sta nel suo essere un ponte, non un fine"] peraltro Nietzsche, ritratto da Heckel in una xilografia del 1905, è anche figurativamente tra i padri spirituali di Die
Brücke.
Ernst Ludwig Kirchner
"Strasse, Berlin (Strassenszene)" - 1913 Olio su tela, 120.6x91.1 cm

Museum of Modern Arts (MoMA), New York, NY, USA 

Ernst Ludwig Kirchner
 Cinque donne per la strada, 1913, olio su tela, 120,5x91 cm,
Colonia, Wallraf-RichartzMuseum.