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19.1.16

Anaïs Nin




Non sto tentando di trovare un sano equilibrio mentale
bensì la capacità di nascondere la mia follia”

- Anaïs Nina scrive a  Henry Miller - Glion-sur-Montreux, Svizzera - 1932  da Storia di una Passione

7.1.16

Anaïs Nin



Sono irrequieta.
Le cose mi stanno chiamando.
Le stelle tirano di nuovo i miei capelli.

-Anaïs Nin



1.6.14

ho perso il mio dolore







 Ho pianto perché il processo grazie al quale sono divenuta donna
è stato doloroso.
Ho pianto perché non sono più una bambina con la fede cieca di una bambina.
Ho pianto perché i miei occhi sono aperti sulla realtà.
Ho pianto perché non posso più credere, e io amo credere.
Posso ancora amare appassionatamente anche senza credere.
Questo significa che amo umanamente.
Ho pianto perché d’ora in avanti piangerò meno.
Ho pianto perché ho perso il mio dolore,
e non sono ancora abituata alla sua assenza.



Anais Nin





30.5.13

lettere d'amore










Non volevo amore perchè è caos,
perchè fa vacillare la mente come lampioni scossi dal vento.
Volevo essere fortissima davanti a te,
essere contro di te
- tu ami tanto contrapporti alle cose.
Io amo essere per le cose -
Tu fai caricature.
Occorre un grande odio per fare caricature.
Io eleggo, io amo
- la marea dell'amore, la notte, mi soffoca -
 come in quel sogno che ieri ti sei sforzato
 di inchiodare, proprio così, con il tuo bacio travolgente.




Anais Nin a Henry Miller - 9 marzo 1932










17.5.13

l'amore grande narcotico


Fred Astaire e Eudrey Hepburn




Il fascino che una persona esercita su un’altra non stà in ciò che mostra della sua personalità nell’istante preciso dell’incontro ma nella sintesi del suo intero essere, che rilascia questa droga potente che cattura l’immaginazione e genera il legame.

Non esiste nessun istante di seduzione che non abbia lunghe radici nel passato, nessun istante di seduzione è nato dalla terra nuda, come un incidente casuale di bellezza, ma è la somma di grandi dolori, crescite e sforzi.

Ma l’amore grande narcotico, è la serra in cui tutte le attività sono sbocciate …

Anais Nin - Le quattro stanze del cuore 

4.4.13

Anaïs Nin







"E venne il giorno
in cui il rischio di rimanere chiuso in un bocciolo
divenne più doloroso del rischio di sbocciare"

10.3.13

Anaïs Nin





Uno vive così, protetto, in un mondo delicato, e crede di vivere.
Poi legge un libro, L’amante di Lady Chatterley, per esempio, o fa un viaggio, [...] scopre che non sta vivendo, che è ibernato.
I sintomi dell’ibernazione sono facili da individuare:
primo: inquietudine, secondo: quando l’ibernazione diventa pericolosa e può degenerare nella morte: assenza di piacere. Questo è tutto.
Sembra una malattia innocua. Monotonia, noia, morte.
Milioni di uomini vivono in questo modo, o muoiono in questo modo, senza saperlo. Lavorano negli uffici. Guidano una macchina. Fanno picnic con la famiglia. Allevano bambini.
Poi interviene una cura “urto”, una persona, un libro, una canzone, che li sveglia, salvandoli dalla morte.

I diari