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5.1.22

Cesare Pavese

 





..." E' necessario 

che ciascuno

scenda

una volta

nel suo inferno " ...


- Cesare Pavese

11.3.18

Cesare Pavese


“Le belle persone si distinguono, non si mettono in mostra. Semplicemente si vestono ed escono, chi può le riconosce.”

— Cesare Pavese

10.11.17

Cesare Pavese




Proprio a te doveva accadere di concentrare tutta la vita su un punto, e poi scoprire che tutto puoi fare tranne vivere quel punto.

- Cesare Pavese - Il mestiere di vivere

26.6.17

Cesare Pavese




L’arte di non farci mai avvilire dalle reazioni altrui, ricordando che il valore di un sentimento è giudizio nostro poiché saremo noi a sentircelo, non chi interviene.

- Cesare Pavese



15.6.17

Cesare Pavese




La mia anima ora
è un abisso dell’oceano
dove tutte le scosse più profonde
tacitamente muoiono.

- Cesare Pavese - 7 maggio 1928






24.4.17

Cesare Pavese



....L’avresti saputo
come un giorno lontano sapevi che un corpo
era steso al tuo fianco....

Cesare Pavese


Ride ancora il tuo corpo all’acuta carezza
della mano o dell’aria, e ritrova nell’aria
qualche volta altri corpi? Ne ritornano tanti
da un tremore dei sangue, da un nulla. Anche il corpo
che si stese al tuo fianco, ti ricerca in quel nulla.

Era un gioco leggero pensare che un giorno
la carezza dell’aria sarebbe riemersa
improvviso ricordo nel nulla. Il tuo corpo
si sarebbe svegliato un mattino, amoroso
del suo stesso tepore, sotto l’alba deserta.
Un acuto ricordo ti avrebbe percorsa
e un acuto sorriso. Quell’alba non torna?
Si sarebbe premuta al tuo corpo nell’aria
quella fresca carezza, nell’intimo sangue,
e tu avresti saputo che il tiepido istante
rispondeva nell’alba a un tremore diverso,
un tremore dal nulla. L’avresti saputo
come un giorno lontano sapevi che un corpo
era steso al tuo fianco.
Dormivi leggera
sotto un’ aria ridente di labili corpi,
amorosa di un nulla. E l’acuto sorriso
ti percorse sbarrandoti gli occhi stupiti.
Non è più ritornata, dal nulla, quell’alba?

Cesare Pavese - Sogno


Cesare Pavese


Cesare Pavese - ultimi versi - poesia del 4 sett. 1927


2.2.17

Cesare Pavese









Ma ricordati sempre che i mostri non muoiono. Quello che muore è la paura che t'incutono.

- Cesare Pavese



26.1.17

Cesare Pavese





E così torno ad assistere allo spettacolo del mondo
lo spettacolo sempre sempre uguale.
Vita vita tremenda
che mi agitavi in un dolore ardente
e mi sconvolgevi nel cuore
ogni goccia di sangue,
in una pienezza indicibile,
che mi mutava il colore la voce e fin gli ultimi gesti
ad ogni apparire leggero
dei suoi occhi profondi,
scuri cupi,
perduti
nel viso pallido triste
sotto la lieve nuvola bionda,
fragile come il suo corpo,
dei tenui capelli evanescenti:
vita vita di sogno
perché ti sei spenta
così nel mio cuore?”



Cesare Pavese - Al lento vacillare stanco



24.11.16

Cesare Pavese






«Ogni cosa, accadendo, si faceva ricordo, perché accadeva dentro di me prima che fuori.»

– Cesare Pavese - da Feria d'agosto  1946




30.6.16

Cesare Pavese




Di nuovo solo.
Ti fai casa di un ufficio, di un cine,
di due mascelle serrate.

- Cesare Pavese - Il Mestiere di Vivere

6.3.16

Cesare Pavese




Non tanto di uscire anelavo,
quanto che entrasse il mondo
nel mio vuoto e lo colorasse,
lo scaldasse con gesti o parole.

- Cesare Pavese




27.12.15

Cesare Pavese





Ascoltare nel cuore
le passioni remote, 
ascoltarle salire nella notte
sul profumo umidiccio della terra.


Cesare Pavese - estratto poesia del 27-29 giugno 1929 - nel ciclo “Blues della grande città” - 1929




12.12.15

Cesare Pavese




Se qualcuno mi avesse veduto nel cuore, vi avrebbe trovato una struggente tenerezza di quella vita e i silenzi, gli sguardi, le risate, gli incontri - un entusiasmo di speranza - e al centro un vuoto, uno sgomento, un’angoscia.

Cesare Pavese

3.12.15

Cesare Pavese



Nulla.
Non scrive nulla.
Potrebbe essere morta.
Devo avvezzarmi a vivere come se questo fosse normale” 

- Cesare Pavese - Il mestiere di vivere





31.10.15

Cesare Pavese




E così torno ad assistere allo spettacolo del mondo
lo spettacolo sempre sempre uguale.
Vita vita tremenda
che mi agitavi in un dolore ardente
e mi sconvolgevi nel cuore
ogni goccia di sangue,
in una pienezza indicibile,
che mi mutava il colore la voce e fin gli ultimi gesti
ad ogni apparire leggero
dei suoi occhi profondi,
scuri cupi,
perduti
nel viso pallido triste
sotto la lieve nuvola bionda,
fragile come il suo corpo,
dei tenui capelli evanescenti:
vita vita di sogno
perché ti sei spenta
così nel mio cuore?”

Cesare Pavese - Al lento vacillare stanco




17.10.15

Cesare Pavese




S’aprirà quella strada,
le pietre canteranno,
il cuore batterà sussultando
come l’acqua nelle fontane –
sarà questa la voce
che salirà le tue scale.
Le finestre sapranno
l’odore della pietra e dell’aria
mattutina. S’aprirà una porta.
Il tumulto delle strade
sarà il tumulto del cuore
nella luce smarrita. 

- Cesare Pavese -  Sarai tu, ferma e chiara.


26.9.15

Cesare Pavese







Tu non ricordi nulla
se non stati interiori, chiusi

Cesare Pavese - 3 Febbraio 1947 -  Il mestiere di vivere

29.7.15

riaperta e stanziata





Questo senso che il cuore si stacchi e sprofondi, questa vertigine che mi squarcia e annienta il petto, nemmeno alla delusione d’aprile l’avevo provata.
M’era riservato di lasciarsi formare quella cicatrice e poi (un soffio, una carezza, un sospiro), l’hanno riaperta e stanziata, e aggiunto il nuovo male.


Cesare Pavese - Il mestiere di vivere.