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14.10.14

Ada Lovelace




La prima informatica della storia

Ada Lovelace (il cui vero nome è Augusta Ada Byron) nasce il 10 dicembre del 1815 a Londra, figlia della matematica Anne Isabella Milbanke e del poeta Lord Byron. Il suo nome deriva da quello di Augusta Leigh, sorellastra di Byron, anche se lui stesso chiama sempre la figlia Ada. A un solo mese di età, la piccola Ada il 16 gennaio del 1816 si separa dal padre; con la mamma Annabella si sposta a casa dei nonni. Benché la legge britannica conceda piena custodia dei figli ai padri in caso di separazione, Byron non rivendica mai i propri diritti. Il 21 aprile, egli firma l'atto di separazione, per lasciare definitivamente l'Inghilterra nei giorni successivi. In pratica, il poeta non avrà mai nessun rapporto con la propria figlia, anche perché morirà nel 1824, quando lei avrà nove anni di età. 
Ada, pertanto, cresce avendo come unica figura familiare quella della madre. 
Da piccola, pur venendo indicata da tutti quelli che la conoscono come una bambina prodigio, deve fare i conti con una salute precaria: a otto anni, per esempio, una forte cefalea le procura danni alla vista, mentre a quattordici anni ella rimane paralizzata a causa del morbillo, che la obbliga a rimanere per quasi un anno a letto. Solo due anni più tardi riprenderà a camminare, ma con il sostegno delle grucce. A dispetto delle condizioni di salute, Ada prosegue la propria istruzione, influenzata dalla madre che non sopporterebbe l'idea di vedere la figlia dedicarsi alla poesia sulla scia del padre. Per questo, a diciassette anni riceve gli insegnamenti in ambito matematico e scientifico da parte di Mary Somerville (che aveva scritto testi in seguito usati a Cambridge e tradotto le opere di Pierre Simon Laplace in inglese), William King e William Frend.
La Somerville, in particolare, sostiene Ada nel continuare i propri studi, e prova a insegnarle i principi essenziali della tecnologia e della matematica, tentando di avvicinarli a una dimensione non lontana dalla poesia e dalla filosofia. Ada, in seguito, riceve anche gli insegnamenti di Augustus De Morgan, famoso logico e matematico e professore all'università di Londra, il quale per altro la introduce a studi più complicati, decisamente non consueti per una donna di quell'epoca, di calcolo, logica e algebra.
E così, a partire dal 1832 iniziano a emergere le abilità matematiche della giovane figlia di Lord Byron: da quel momento in poi, l'interesse per la matematica caratterizzerà la sua intera esistenza, persino dopo il matrimonio. Nel 1833, Ada, in occasione di un ricevimento organizzato dalla Somerville, incontra Charles Babbage; nello stesso periodo, avrà modo di conoscere anche Michael Faraday, Charles Wheatstone, Sir David Brewster e Charles Dickens. Nel 1835 si sposa con William King, conte di Lovelace, dal quale prende il nuovo cognome: il suo titolo intero, quindi, diventa "Onorevole Contessa di Lovelace". Con William, Ada ha tre figli: Byron, Anne Isabella e Ralph Gordon. 
Nel frattempo, intrattiene un rapporto molto profondo con Charles Babbage, che la affascina per il suo lavoro e le idee universali. Ella, quindi, comincia a studiare i metodi di calcolo che possono essere realizzati con la macchina analitica e la macchina differenziale, e viene definita da Charles "incantatrice dei numeri". La Lovelace, inoltre, si dedica anche alla traduzione in lingua inglese di vari articoli scritti, a proposito della macchina ideata da Babbage, del matematico italiano Luigi Federico Menabrea: una macchina la cui struttura ricorda quella della macchina di Turing, che rappresenta il punto di partenza dei calcolatori moderni, costituita da un lettore di schede perforate (che costituisce l'input), un mulino (la CPU) e un magazzino (la memoria).
Ada intraprende una corrispondenza con Menabrea, che la invita a commentare e aggiungere le proprie note ai suoi articoli: i due non mancano di scambiarsi le rispettive idee a proposito delle macchine analitiche. Nel 1943 Ada Lovelace pubblica un articolo in cui descrive la macchina analitica come uno strumento programmabile, e al tempo stesso prefigura, con una certa lungimiranza, l'idea di intelligenza artificiale, arrivando addirittura a affermare che per il futuro della scienza la macchina analitica sarebbe divenuta indispensabile (anche se non arriva al punto di pensare che la macchina possa pensare come un essere umano).

Il primo programma informatico
L'articolo viene corredato con un algoritmo relativo al calcolo dei numeri di Bernoulli: esso viene considerato, oggi, il primo programma informatico di sempre (anche se i biografi attualmente mettono in discussione l'originalità di alcuni contributi). Ada, in ogni caso, rappresenta una delle poche persone che sono in grado di capire le idee di Babbage completamente, e tra l'altro consiglia l'utilizzo di schede perforate del Telaio di Jacquard.
Ada Lovelace Byron muore il 27 novembre del 1852, all'età di trentasei anni, per colpa di un cancro uterino, venendo seppellita all'interno della chiesa di Santa Maria Maddalena di Hucknall, nella regione del Nottinghamshire, a fianco della tomba del padre.
Alla sua figura è ispirato "Conceiving Ada", film del 1997 diretto da Lynn Hershman Leeson. Dal 2011, inoltre, il 7 ottobre viene considerato l'"Ada Lovelace Day". Nel 1979, invece, il Dipartimento della Difesa americano ha creato "Ada", sistema che permette di unificare i diversi linguaggi di programmazione.
Benché, in realtà, la macchina di Babbage non sia mai stata costruita, il pensiero di Ada Lovelace si è rivelato fondamentale per la storia del computer, proprio per la sua previsione di aver ritenuto i computer in grado di andare oltre il semplice calcolo numerico (a differenza dello stesso Babbage, che invece si era concentrato unicamente su tale capacità).

riferimento alla pagina:  qui



1.3.13

Cléo de Mérode


 

  
Cléopatra Diane de Mérode, famosa con il nome d'arte di Cléo de Mérode (Parigi 27 settembre 1875 - Parigi 17 ottobre 1966), è stata una ballerina francese.
Di nobile nascita, figlia della baronessa austriaca Vincentia de Mérode e di un nobile viennese che volle mantenere l'anonimato, fu avviata alla danza in giovane età presso la scuola dell' Operà National de Paris, dimostrando buona attitudine alla disciplina. Il suo debutto avvenne appena undicenne. 



In breve il successo le arrise, e la sua bellezza e grazia divennero un solido punto di riferimento per le donne francesi, che ne imitarono stile e modo di vestire.

Giovanni Boldini, Cléo de Merode - 1901


A soli 22 anni è già la stella del Grand Opéra di Parigi, la modella preferita di Nadar, Giovanni Boldini e Toulouse-Lautrec.  Scandalizzando la Parigi della Bella Epoque si esibisce al Folies Bergère e posa per lo scultore Alexandre Falguière, che la ritrae nuda e danzante a grandezza naturale. Il suo guardaroba è stato creato da Doucet, il più grande couturier del tempo. Leopoldo II re del Belgio la insegue ovunque, diventando lo zimbello della stampa europea che lo ribattezza Cleopold. Clèo, divenne per l' opinione pubblica la bellissima concubina del re, pagando a caro prezzo quello " stato di grazia " . Nemmeno quando la relazione si concluse potè liberarsi dal nomignolo che le avevano affibbiato nè dalla credenza diffusa che le sue amicizie e non il naturale talento, le avessero permesso di diventare l ' artista che era . Frattanto il mito della sua bellezza ne aumentava il successo in patria. Non solo in Francia ma anche in Austria, Belgio e Germania, paesi di cui era originaria la famiglia, non si parlava d ' altro che dell ' affascinante Cleopatra Europea.  Nel 1926 ebbe il primo ruolo cinematografico in una pellicola dal titolo "Frauen der Leidenschaft" al fianco dell ' attrice e sceneggiatrice americana Fern Andra .

 
Alfredo Muller - Cleo De Merode - 1895

La sua immagine su cartoline, pubblicità, calendari e riviste è diventata un vero e proprio feticcio. Ad accompagnarla in tourné negli Stati Uniti c’è l’inseparabile madre. E’ lei che le insegna a dosare candore verginale e spudoratezza, seduzione e negazione, eleganza e libertà dagli schemi. Tuttavia non abbandonò mai la danza, vero ed unico amore della sua vita, poco prima dei cinquantanni, si ritirò dalla scena pubblica; morì il 17 ottobre del 1966 all ' età di 91 anni .