Credo nella vita sotto forma terrestre,
tangibile, vagamente rotonda,
meno sferica ai poli,
in ogni luogo piena di orizzonti.


Credo nelle nuvole, nelle loro pagine
nitidamente scritte
e negli alberi, soprattutto d’autunno.
(Talvolta mi sembra d’essere un albero).


Credo nella vita come territudine,
come grazia o disgrazia.
Il mio più grande desiderio fu quello di nascere,
e ogni istante aumenta ancora.


Credo nel dubbio agonico di Dio,
ovvero, credo di non credere,
anche se di notte, da solo,
interrogo le pietre,
ma non sono ateo di nulla
se non della morte.



E. Montejo