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13.3.22

William Shakespeare

 



Piangere sopra un male passato è il mezzo più sicuro per attirarsi nuovi mali. Quando la fortuna toglie ciò che non può essere conservato, bisogna avere pazienza: essa muta in burla la sua offesa.

— William Shakespeare

27.12.15

William Shakespeare



"Queste sentenze, capaci ugualmente con la loro
forza di amareggiare o di addolcire l'animo,
sono sempre ambigue. Ma le parole sono parole
e io non ho ancora sentito dire che un cuore addolorato
possa ricevere conforto
dalle sole parole."

William Shakespeare - Otello - Brabanzio, atto I, scena III


1.4.14

ogni ora presente





Con la tua immagine
e con il tuo amore,
Tu, benchè assente,
mi sei ogni ora presente.
Perché
non puoi allontanarti
oltre il confine
dei miei pensieri;
ed io sono
ogni ora con essi,
ed essi con te.

William Shakespeare
















13.12.13

domani, e domani, e domani





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Domani, e domani, e domani, scivola a piccoli passi, giorno per giorno, fino all’ultima sillaba del tempo prescritto,
e tutti i nostri ieri han rischiarato, folli, la via alla morte polverosa.
Spengiti, spengiti, breve candela!
La vita non è che un’ombra che cammina, un povero attore che si pavoneggia sulla scena, per un’ora, e poi non si ascolta più:
una favola raccontata, da un’idiota, piena di rumore e di furia, che non ha senso alcuno.





William Shakespeare - Macbeth




11.6.13

la vita non è che un' ombra che cammina






Domani, e domani, e domani, scivola a piccoli passi, giorno per giorno, fino all’ultima sillaba del tempo prescritto, e tutti i nostri ieri han rischiarato, folli, la via alla morte polverosa.
Spengiti, spengiti, breve candela!
La vita non è che un’ombra che cammina, un povero attore che si pavoneggia sulla scena, per un’ora, e poi non si ascolta più: una favola raccontata, da un’idiota, piena di rumore e di furia, che non ha senso alcuno.




William Shakespeare - MacBeth

24.4.13

O f e l i a

                                                                        O f e l i a 

è il personaggio che da sempre mi affascina. La traccia indelebile del passaggio dalla vita alla morte, attraverso l'abbandono nell'oblio dell'acqua. La dissolvenza della propria vita, entrando nella morte, cullando la fine...Oltre al fatto di rappresentare (almeno per me) il dramma più bello di Shakespeare, la conoscenza di tale personaggio, è stata riportata spesso ai miei occhi per mezzo di raffigurazioni pittoriche. La rappresentazione di Ofelia, datata sino ad oggi. Millais, Waterhouse, Dalì, Redon...e tanti, tanti altri. Mille stili, mille sfaccettature interpretative. E poi, evoca in me sempre nuovi versi. Nuovi pensieri. Tristemente e drammaticamente.



 
John Everett Millais - Ophelia - 1850





Alla corte del regno di Danimarca, viveva una bella fanciulla di nome Ofelia, figlia di Polonio, primo consigliere del re. Di lei si era innamorato il principe Amleto, figlio del re di Danimarca, morto da poco, e della regina Gertrude. Egli l'aveva corteggiata con molte lettere e le aveva inviato in dono un anello come pegno d'amore. Ofelia, aveva prestato fede alle sue dichiarazioni e, nonostante gli avvertimenti del padre, che non credeva alla sincerità di Amleto, ricambiava l'amore del principe. Ma all'improvviso il giovane Amleto cambiò; il suo comportamento divenne insensato, pieno di stranezze, a volte euforico e a volte malinconico.
I suoi discorsi, un tempo pieni di spirito e di ingegno, divennero oscuri e sconnessi. Tutta la corte di Danimarca preoccupata per quel brusco mutamento cominciò a parlare di follia. Nessuno però conosceva la verità. Amleto aveva scoperto che la morte di suo padre, non era stata causata dal morso di un serpente, come tutti credevano; era stata invece opera del fratello Claudio, che aveva in mente di sposare Gertrude e di succedergli al trono. A rivelargli la verità era stato proprio lo spettro di suo padre che gli aveva imposto di vendicarlo, facendogli giurare di uccidere Claudio. Per portare a termine i suoi piani di vendetta, senza però suscitare i sospetti, Amleto aveva deciso di simulare la follia e di comportarsi in modo bizzarro. Ofelia, però era all'oscuro delle reali intenzioni di Amleto, ed era quindi sconvolta dai cambiamenti del principe che aveva cominciato a trattarla con scortesia e durezza. La fanciulla perdonava queste offese, attribuendole non all'incostanza di carattere di Amleto, ma alla sua pazzia. Lui in realtà continuava ad amare Ofelia, ma aveva una vendetta da compiere e non poteva farsi distrarre dai riti galanti del corteggiamento. Nonostante tutto però, continuava ad alimentare le speranze alla fanciulla manifestandole i suoi sentimenti....