15.6.17

Sylvia Plath



Ora sono un lago. Una donna si piega sopra di me,
Cercando nei miei fondali ciò che lei è veramente.
Poi si volge verso quelle bugiarde, le candele e la luna.
Vedo la sua schiena e la rifletto con cura.
Lei mi premia con lacrime e un’agitazione di mani.
Sono importante per lei. Viene e va.
Ogni mattina è la sua faccia che sostituisce il buio.
In me ha annegato una ragazzina, e in me una donna vecchia
Si erge contro di lei giorno dopo giorno, come un pesce terribile.


— Sylvia Plath