“Li vedo per strada, o in metropolitana, oppure in situazioni come dimostrazioni o cose del genere, e penso: io non ho più niente a che fare con loro, è un mondo in cui il mio – fece un gesto intorno a sé che non solo indicava le migliaia di libri […] – quasi non esiste già più. […] vivono in un presente informe, il mondo non è mai esistito, non si può nemmeno dire che vivano nella moda del momento, perché non sembrano interessati a niente.
[…] A volte ho veramente la sensazione di guardare i miei contemporanei dall'alto di una mongolfiera. O di ascoltarli. Quasi mai ho idea di che cosa stia accadendo.”
“La stessa sensazione devono averla anche loro, quando ti sentono parlare.”
“Si, è possibile. Prima tutto era assurdo, ora è ridicolo”. Sospirò.
Cees Nooteboom - Il giorno dei morti