15.5.16
Baudelaire
Mia cara indolente, quando ti vedo passare
al canto degli strumenti che si smorza sul soffitto,
arrestando la tua armoniosa e lenta andatura
e lasciando vagare la noia del tuo profondo sguardo;
quando contemplo, alle luci del gas che la colora,
la tua fronte pallida, abbellita da un fascino morboso
sotto le luci della sera che vi accendono un'aurora,
e i tuoi occhi avvincenti come quelli d'un ritratto,
mi dico: Com'è bella e stranamente fresca!
Massiccio il ricordo, regale e pesante torre,
l'incorona, e il suo cuore ammaccato come pesca
è maturo, come il corpo, per il saggio amore.
Sei il frutto d'autunno dal sapore sovrano?
Sei un vaso funebre che attende qualche lacrima?
Sei un profumo che fa sognare oasi lontane?
Sei un cuscino carezzevole? Sei un cesto di fiori?
Lo so che esistono quegli occhi, i più malinconici,
che non nascondono alcun raro segreto,
splendidi scrigni senza gioie, medaglioni senza reliquie
più vuoti e più profondi anche di voi, Cieli!
Ma non basta forse che tu sia l'apparenza
per allietare un cuore che fugge la verità?
Che importa che tu sei indifferente o stupida?
Maschera o messa in scena, salve! Bellezza, io t'adoro!"
l'amore della menzogna
- Baudelaire - I fiori del male