20.10.15

Sylvia Plath





Meglio che ogni fibra si spezzi
e il furore dilaghi
e il sangue vivo inzuppi
letto, tappeto, pavimento
e l’almanacco istoriato di serpenti
che ti conferma
a un milione di contee da qui,
che non sedere muta, con questi spasmi
sotto stelle pungenti,
con l’occhio fisso, con maledizioni
ad annerire il momento in cui
furono detti gli addii
e lasciati andare i treni
e io, grande idiota magnanima,
fui così strappata
al mio unico regno.


- Sylvia Plath