È facile amare qualcun altro, ma amare ciò
che sei, quella cosa che coincide con te, è esattamente come stringere a
sé un ferro incandescente: ti brucia dentro, ed è un vero supplizio.
Perciò amare in primo luogo qualcun altro è immancabilmente una fuga da
tutti noi sperata, e goduta, quando ne siamo capaci. Ma alla fine i nodi
verranno al pettine: non puoi fuggire da te stesso per sempre, devi
fare ritorno, ripresentarti per quell’esperimento, sapere se sei
realmente in grado d’amare. È questa la domanda – sei capace d’amare te
stesso?
Carl Gustav Jung