10.11.14
David Grossman
[…] Senti, e se stabilissimo fin d’ora che non sarà una corrispondenza troppo lunga? Per esempio, solo un anno? O finché il piacere non la renderà insopportabile? Perché se il mio corpo ora dice la verità, e il corpo, come sai, non mente…
Non mente? Ma quante volte ho mentito con il corpo? Quante volte ho abbracciato e baciato, quante volte ho chiuso gli occhi con un sospiro e sono venuto ruggendo, ma senza intenzione?
E quante volte tu?
Myriam, se è vero quello che sento adesso per te, allora anche un anno sarebbe troppo per noi. Non resisteremmo più a lungo, seminando distruzione in tutto ciò che ci circonda. E credo che entrambi abbiamo qualcosa da perdere, là fuori. Allora ho pensato - un’idea stupida, ma tant’è - che forse dovremmo decidere fin d’ora. Che sarebbe meglio fissare una data, o attendere che accada qualcosa di particolare nel mondo, qualcosa al di fuori di noi e che ci è assolutamente indifferente, ma che sarà già annotato sul nostro calendario. Cosa ne dici? Ti fa sentire un po’ più tranquilla (benché ci ponga dei limiti)? Così sapremo fin dall’inizio che la separazione non dipenderà da noi e che dovremo fare tutto prima che giunga quel momento. Essere tutto o niente, cosa ne pensi?
David Grossman - da: Che tu sia per me il coltello