25.2.14

Dantel Gabriel Rossetti




..."O, nata con me in un luogo dimenticato dagli uomini E non incontrata negli anni, non vista, non sentita, Come ti riconosco, nata insieme all'anima mia. "...

D.G.R.








Nasce a Londra nel 1828. Per tutta la vita, si dedica con passione alla pittura e alla poesia – in senso letterario, nel 1870 pubblica una raccolta di sue poesie “Poems”, e nel 1881 “Ballate e sonetti”- Il padre, letterato che era stato librettista di Rossini a Napoli e insegnante al King’s College di Londra. Dopo aver studiato pittura all’Antique School della Royal Academy e presso lo studio di F.M. Brown, Rossetti fonda la confraternita dei Preraffaelliti, costituita in Inghilterra nel 1848, insieme a John Everett Millais e William Holman Hunt e Edward Coley Burne-Jones. Il movimento, contro il convenzionalismo vittoriano e i mali della società industriale, si orientava verso il recupero di un?arte spontanea e ispirata alla natura da rintracciare in epoca tardomedievale, in particolare nelle opere dei pittori del passato che avevano preceduto Raffaello. L?artista è considerato il più influente del gruppo, soprattutto per la sua produzione poetica che pecca talvolta di artificiosità e sentimentalismo vittoriano e della quale la pittura appare spesso riflesso diretto. La sua vita, come la sua arte, saranno segnate dalla tormentata storia d’amore con Elizabeth Siddal.
Conosciuta nel 1849, diviene presto la modella della maggior parte dei suoi quadri e anche il soggetto di un largo numero di disegni, molti dei quali dedicati alla vita di Dante Alighieri. Le atmosfere misteriose di Rossetti derivano da un passato immaginario, in cui la figura femminile, a volte angelicata a volte sensuale o perversa, svolge un ruolo simile a quello di Beatrice per Dante: la guida, attraverso la bellezza, verso la dimensione trascendentale.

"As I rode suddenly upon / A certain path that liked me not, / I met love midway while the air was hot, / Clothed lightly as a wayfarer might be" (Cavalcando l’altr’ier per un cammino, / pensoso de l’andar che mi sgradia,/ trovai Amore in mezzo de la via / in abito leggier di peregrino).
Nel 1294 Dante trova Amore nel fragile sguardo di Beatrice, nel 1850 Rossetti lo incontra in Elizabeth Siddan, con la quale convive a partire dal 1950; a causa delle precarie condizioni della ragazza, questo sarà un legame instabile anche per la gelosia motivata da legami sentimentali che l’artista intrecciava. Da Fanny Cornforth, sua modella in molti dei suoi dipinti, ad Annie Miller, che l’amico Hunt gli aveva fatto conoscere. Nel 1860, comunque, egli sposa Elizabeth; nel maggio del 1861, la moglie dà alla luce una figlia nata morta. Questo tragico evento, getta la donna in uno stato di profonda prostrazione, tanto da culminare nel suicidio, nel 1862 per mezzo di una dose eccessiva di laudano. D.G. Rossetti, per tutta la vita è oppresso da questo rimorso e comincia a soffrire di insonnia e crisi depressive. Nel 1872 anche lui tenta il suicidio allo stesso modo della moglie. Nonostante il crescente successo economico dovuto ai suoi dipinti, si chiude sempre più in sè stesso, circondato solo dagli amici fedeli. Quando Rossetti muore, nel 1882, si trova in debiti finanziari. Il cimitero di Highgate, nel quale era sepolta anche Siddal, si rifiuta di seppellire i resti dell’artista, che viene quindi esumato in Burchington Churchyard.


Dante Gabriel Rossetti, Beata Beatrix 1863-1870
Londra, Tate Gallery 
Elizabeth Siddal è destinata a diventare la più famosa incarnazione pittorica di Beatrice: lo sguardo estatico pronto al trapasso, le mani giunte vicine ad una colomba dal singolare colore rosso. Alle sue spalle l’Alighieri ed Amore la vegliano nel momento del passaggio tra terra e cielo, i sensi ormai rapiti dalla consapevolezza di un nuovo mondo che la accoglierà. Tutto questo è la tela postuma Beata Beatrix, eterna testimone muta di una passione sbagliata.
Fragile suicida per amore. Dante Gabriel è rapito da un altro abbraccio. Il senso di colpa non lo abbandona. All’improvviso la decisione di terminare il quadro e seppellire con lei l’intera sua raccolta poetica.
Ma le parole paiono avere una vita autonoma, chiedono di riemergere: The blessed damozel leaned out / From the gold bar of Heaven / Her eyes were deeper than the depth / Of waters stilled at even; / She had three lilies in her hand, / And the stars in her hair were seven (La dama beata si aprì la strada/attraverso le porte del Paradiso/I suoi occhi erano più profondi/Delle acque calme della sera;/portava tre gigli/e sette stelle tra i capelli). Il gesto estremo di un uomo che ha perso tutto viene "perdonato" tre anni dopo la morte dai versi della sorella Christina: "Pardon the faults in me, /For the love of years ago: / Goodbye. I must drift across the sea,/I must sink into the snow, / I must die" (Perdona i miei sbagli/per l’amore che vi è stato: addio/Devo salpare,/devo abbassarmi nella nave,/devo morire).
D.G. Rossetti, famoso per le figure di donne fatali e conturbanti, languide e sensuali; molto spesso associate a immagini simboliche e poetiche.