Isadora
Duncan, pseudonimo di Dora Angela Duncan (San Francisco, 28 maggio 1878
- Nizza 14 settembre 1927), è stata una danzatrice statunitense. È
considerata una tra le più significative precorritrici della cosiddetta
"danza moderna".
Ballerina del Novecento che instaurò, dopo anni
di rigide ed essenziali regole della danza classica, la danza libera o
moderna. Nata in California da madre irlandese e padre scozzese,
trascorse gli anni dell'infanzia tra le note dei brani di musica
classica suonati dalla madre, insegnante di pianoforte. Fu educata allo
spirito di libertà e indipendenza.
Durante la sua esistenza assai
movimentata, trascorsa in gran parte sul suolo europeo, i successi
artistici si alternarono a delusioni personali ed episodi luttuosi, tra
cui la morte prematura dei due figli, ancora bambini.
Fu una donna
emancipata ed ebbe intense relazioni affettive, tra cui quella con il
poeta Sergei Esenin, conosciuto durante la permanenza in Russia. Egli
morì tragicamente in circostanze oscure tre anni dopo il loro
matrimonio.
La Duncan morì tragicamente, strangolata dalla sciarpa
che indossava, le cui frange si erano impigliate nei raggi delle ruote
della Amilcar GS 1924 sulla quale era appena salita, salutando gli amici
con una frase che rimarrà famosa: "Addio, amici, vado verso la
gloria!".
Le sue prime esibizioni si svolsero negli Stati Uniti
alla fine del' Ottocento, ma non furono molto apprezzate. Nel 1900 danzò
a Londra. Fu la prima di una lunga serie di esibizioni nel continente
europeo, dove ottenne l'ammirazione di molti artisti e intellettuali
dell'epoca.
Ella fu artefice di una radicale rottura nei confronti
della danza accademica: abolì nei propri spettacoli le scarpette a
punta, che considerava innaturali, e gli artificiosi costumi indossati
dalle ballerine del XIX secolo, preferendo indossare abiti semplici e
leggeri, che ricordavano il peplo dell'antica Grecia, e danzando a piedi
nudi. Tali scelte si coniugavano con l'esigenza di favorire la libertà e
l'espressività dei movimenti.
Le sue danze libere furono
interpretazioni emotive, impressionistiche, di composizioni di celebri
musicisti come Chopin, Beethoven, Gluck, nelle quali il suo corpo dolce
ed espressivo suppliva alla povertà di mezzi tecnici.
La Duncan
desiderava fortemente creare la danza del futuro ispirandosi alla
plasticità dell'arte greca, basandosi sul sentimento e sulla passione
dettati dalla natura e dalla forza della musica. La sua importanza nella
storia della danza è grande, sia per l'interesse che seppe suscitare
nelle platee di tutto il mondo, sia perché le sue idee furono
rivoluzionarie per la sua epoca e costituirono per i suoi successori
l'impulso per la creazione di nuove tecniche diverse da quella
accademica e per una nuova concezione della danza teatrale.
Anche
la compagnia dei Balletti Russi di Sergej Djaghilev ne fu influenzata
notevolmente. Sergej Djagilev e Mickhail Fokin la videro ballare per la
prima volta a Pietroburgo nel 1905 e ne rimasero molto colpiti. Per la
Duncan quello era un periodo di grandi successi internazionali. In
seguito tornò in Russia per aprire una scuola di danza a Mosca su invito
di Lenin.