2.8.16

Pablo Neruda




«Questa volta lasciami
essere felice,
non è successo nulla a nessuno non sono in nessun luogo,
semplicemente
sono felice
nei quattro angoli
del cuore, camminando, dormendo o scrivendo.
Che posso farci, sono felice,
sono più innumerabile dell’erba
nelle praterie,
sento la pelle come un albero rugoso, di sotto l’acqua,
sopra gli uccelli,
il mare come un anello
intorno a me,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.»

– Pablo Neruda - Ode al giorno felice / Odi elementari





di te mi ricordo di rado






non sono curiosa del tuo destino,

ma il segno lieve che hai tracciato

non si cancella dal rifugio dell’anima.



Anna Achmatova



Jerome David Salinger




"Non facevamo che tenerci per mano, ad esempio. Vi sembrerà una cosa da niente, lo capisco, ma era fantastica quando la tenevate per la mano. La maggior parte delle ragazze, provate a tenerle per mano, e quella maledetta mano o muore nella vostra, o loro credono di dover continuare a dimenarla tutto il tempo, come se avessero paura di annoiarvi o che so io. Jane era un’altra cosa. Andavamo in un dannato cinema o in un posto così, e subito cominciavamo a tenerci per mano, e non ci lasciavamo sino alla fine del film. E senza cambiare posizione né farne un affare di stato. Con Jane non stavi nemmeno a pensare se avevi la mano sudata o no. Sapevi soltanto che eri felice. E lo eri davvero."

- Jerome David Salinger - Il giovane Holden 



François Truffaut




La vita era come una strana vacanza.
Il tempo passava,
La felicità si racconta male, perché
non ha parole.
Ma si consuma, e nessuno se ne accorge.

- François Truffaut



ti ho nascosto a lungo





Ti ho nascosto a lungo,
come il ramo tra le foglie
il frutto che tarda a maturare,
e ora fiorisci ai miei occhi
come sullo specchio della finestra d’inverno
il fiore giudizioso del ghiaccio.
E so già cosa significa
quando posi la mano sui capelli,
e custodisco già nel cuore
il movimento della caviglia,
e il bell’arco delle costole
che ammiro con distacco,
come chi s’è riposato
su tali meraviglie che respirano.
Eppure nei miei sogni
spesso ho cento braccia
e come un dio in un sogno
ti stringo nelle mie cento braccia.

Miklós Radnóti





Il guanto



Io non so bene come
rivoltare questo guanto
di notte è tutto bianco
di giorno è tutto nero
come un gabbiano
sulla scogliera
insegue l’onda
prima di schiuma
poi di sabbia
un frammento d’acqua
desiderio di cielo
tengo tra le dita
in un bicchiere
il mare.

– Giovanna Iorio - Il guanto



J.W. Goethe




E s’abituava a disfarsi di tutto, per non aver più niente da perdere.


— J.W. Goethe


30.6.16

Anna Achmatova



Sentirai il tuono e mi ricorderai,
pensando: lei voleva la tempesta.
L’orlo del cielo avrà il colore del rosso intenso,
e il tuo cuore, come allora, sarà in fiamme.



Anna Andreevna Achmatova


Emily Brontë




Di qualsiasi cosa siano fatte le anime, la sua e la mia sono della stessa materia  


Emily Brontë




Cesare Pavese




Di nuovo solo.
Ti fai casa di un ufficio, di un cine,
di due mascelle serrate.

- Cesare Pavese - Il Mestiere di Vivere

Fernando Pessoa




Abbiamo vissuto dentro di noi,
senza gesti,
sempre chiusi (…),
tra quattro pareti di una stanza
e i quattro muri del non sapere agire.

— Fernando Pessoa - Il Libro dell’Inquietudine

Franz Kafka


Una sera scrivesti che tutto era possibile, impossibile soltanto che io ti perda -
a rigore sarebbe bastata ancora una leggera pressione
e l'impossibile sarebbe riuscito.

- Franz Kafka - da Lettere a Milena


David Grossman



No, domani cadrà la pioggia e cancellerà tutto,
mentre ora questa cosa sale
e mi sommerge

- David Grossman - Che tu sia per me il coltello


9.6.16

Haruki Murakami




Mentre prima per ricordarla mi bastavano cinque secondi, i cinque secondi sono diventati dieci, poi trenta, poi un minuto. Il tempo si è allungato pian piano, come le ombre al tramonto. E mi chiedo se di questo passo alla fine il suo viso non sarà inghiottito dall’oscurità.

— Haruki Murakami




Emily Brontë







Ho condotto una ben dura esistenza, dal giorno che ho cessato di udir la tua voce. Ma tu devi perdonarmi: perché ho lottato solo per te.”


— Emily Brontë

Sylvia Plath



La gelosia può aprire il sangue,
può creare rose nere.


- Sylvia Plath - lo sciame - da “Ariel” 1961











Alexander Pushkin



Vi ho amata:
L'amore ancora, forse,
Non si è spento del tutto nella mia anima;
Ma non voglio che esso vi inquieti ancora;
A nessun modo vi voglio rattristare.
Vi ho amata silenziosamente, senza speranza,
Oppresso ora dalla timidezza, ora dalla gelosia;
Vi ho amata così sinceramente, così teneramente,
Che Dio vi conceda di essere amata da un altro così.

- Alexander Pushkin

5.6.16

Gabriele D'Annunzio



Ti sento nei miei sensi e sento che i miei sensi non sanno che obbedire alla tua chiamata. Ora, vedi, ho l'estasi del tuo possesso vero e solitario come volevo e insieme ho l'angoscia di aver perduto una parte di me.

- Gabriele D'Annunzio


Antoine de Saint-Exupéry



Scopro con malinconia che il mio egoismo non è poi così grande, visto che ho dato ad altri il potere di farmi soffrire.
Signorinella, dare questo potere è dolce. Vederlo usare è malinconico.
Le favole sono fatte così. Una mattina ti svegli e ti dici: “Era solo una favola…” Sorridi di te: ma nel profondo non sorridi affatto. Sai bene che le favole sono l’unica verità della vita…
Oggi non c’è nessun piccolo principe, né ci sarà più. Il piccolo principe è morto. Anzi, è diventato scettico. Un piccolo principe scettico non è più un piccolo principe. Non le perdono di averlo rovinato.
Non ci saranno più neanche lettere, né telefonate, né segni di vita.
Sono stato imprudente, non pensavo che continuando così avrei rischiato di farmi male.
E invece il roseto mi ha trafitto mentre coglievo una rosa.
Il roseto dirà: che importanza avevo per te? Io mi succhio il pollice sanguinante e rispondo: “nessuna, roseto, nessuna". Niente ha importanza nella vita. (Nemmeno la vita.)  "Addio, roseto".

Antoine de saint exupery - Lettera a una sconosciuta


Italo Calvino



Ci sono giorni in cui ogni cosa che vedo mi sembra carica di significati: messaggi che mi sarebbe difficile comunicare ad altri, definire, tradurre in parole, ma che appunto perciò mi si presentano come decisivi. Sono annunci o presagi che riguardano me e il mondo insieme: e di me non gli avvenimenti esteriori dell'esistenza ma ciò che accade dentro, nel fondo; e del mondo non qualche fatto particolare ma il modo d'essere generale di tutto. Comprenderete dunque la mia difficoltà a parlarne, se non per accenni.

Italo Calvino - Se una notte d'inverno un viaggiatore


Sibilla Aleramo



E per la prima volta
ella mi era apparsa come una malata:
una malata cupa che non vuol essere curata,
che non vuol dire neppure il suo male


-  Sibilla Aleramo - Una Donna


Franz Kafka



Quasi non oso leggere le lettere,
posso leggerle soltanto a intervalli,
non resisto al dolore della lettura.

- Franz Kafka - da Lettere a Milena



4.6.16

Emily Dickinson






Oggi – sono qui per acquistare un sorriso –
Uno solo – me ne basta uno –
Mi andrà benissimo anche il più piccolo
Signore – un sorriso –
Che le illumini il volto di luce tenue
Al punto che nessuno ne sentirà la mancanza –
Sono qui – al banco – la scongiuro
Se la sente di venderlo?

Alle dita – porto Diamanti –
Lei lo sa cosa sono i Diamanti?
Porto Rubini – il Sangue della Sera –
E Topazi – come la stella!
Per un Giudeo, un vero ‘Affare’!
Ehi – Signore – me lo concede?

- Emily Dickinson - Sillabe di seta, 223 (c.1861)

Giacomo Leopardi





«Sono… stordito dal niente che mi circonda… Se in questo momento impazzissi, io credo che la mia pazzia sarebbe di seder sempre cogli occhi attoniti, colla bocca aperta, colle mani tra le ginocchia, senza né ridere né piangere, né muovermi altro che per forza dal luogo dove mi trovassi. Non ho più lena di concepire nessun desiderio, neanche della morte, non perch’io la tema in nessun conto, ma non vedo più divario tra la morte e questa mia vita, dove non viene più a consolarmi neppure il dolore. Questa è la prima volta che la noia non solamente mi opprime e stanca, ma mi affanna e lacera come un dolor gravissimo; e sono così spaventato della vanità di tutte le cose, e della condizione degli uomini, morte tutte le passioni, come sono spente nell’animo mio, che ne vo fuori di me, considerando ch’è un niente anche la mia disperazione».

Giacomo Leopardi - in una lettera a Pietro Giordani - 19 novembre 1819 (da Lettere)


Anton Čechov




Scrivo di buona lena ma, non essendo avvezzo alle cose lunghe, temo sempre d’uscir di tono, di stancarmi, di non dire tutto quel che devo e di non essere abbastanza serio.

- Anton Čechov - in una lettera a Jakov Polonskij - Mosca, 18 gennaio 1888



22.5.16

se mi stacco da te...



Se mi stacco da te, mi strappo tutto
Ma il mio meglio (o il mio peggio)
ti rimane attaccato, appiccicoso,
come un miele, una colla, un olio denso.
Ritorno in me, quando ritorno in te
(e mi ritrovo i pollici e i polmoni).
Tra poco atterro a Madrid:
(in coda qui all’aereo, selezionati miei connazionali,
gente d’affari, dicono numeri e numeri, mentre bevono
e fumano, eccitati, agitatamente ridendo).
Vivo ancora per te, se vivo ancora.

Edoardo Sanguineti - Se mi stacco da te, mi strappo tutto



Ugo Foscolo



T'amai, dunque, t'amai, e t'amo ancor
di un amore che non si può concepire
che da me solo.

Ugo Foscolo - L'ultimo addio, primi versi





Antonia Pozzi



Io allora non avevo visto il mare
che una sol volta, ma ne conservavo
un’aspra nostalgia da innamorata.
Verso sera fissavo l’orizzonte;
socchiudevo un po’ gli occhi; accarezzavo
i contorni e i colori tra le ciglia:
e la striscia dei colli si spianava,
tremula, azzurra: a me pareva il mare
e mi piaceva più del mare vero.

Antonia Pozzi - Amore di lontananza




Charles Baudelaire



Come la volta notturna io t'adoro,
o vaso di tristezza, grande taciturna,
e tanto più t'amo perché mi sfuggi e sembri,
tu, bella che adorni le mie notti,
più ironicamente accumulare leghe
che separano le mie braccia dalle azzurre immensità.
/
E m'avanzo all'attacco, e m'arrampico all'assalto,
come una schiera di vermi su un cadavere,
e tutto amo di te, belva implacabile e crudele,
perfino questa freddezza che ti fa più bella!

Charles Baudelaire - XXIV. da I fiori del male

David Grossman




Devo raccontarti come le pupille mi si dilatano quando vedo una tua parola da qualche parte, persino quando mi ci imbatto nel giornale, o nella pubblicità… Ci sono parole che ti appartengono a tal punto! Impronte della tua anima che in bocca ad altri appaiono solo come strumenti discorsivi o articolazioni linguistiche, nient'altro. Non avevo mai immaginato che conoscere il linguaggio di un estraneo potesse essere eccitante come il primo contatto con il suo corpo, il suo profumo, la sua pelle, i capelli e i nei.

David Grossman - Che tu sia per me il coltello