3.6.13

Oscar Wilde


sussulti e stanchezze






Anche tu sei l'amore.
Sei di sangue e di terra
come gli altri. Cammini
come chi non si stacca
dalla porta di casa.
Guardi come chi attende
e non vede. Sei terra
che dolora e che tace.
Hai sussulti e stanchezze,
hai parole - cammini
in attesa. L'amore
è il tuo sangue - non altro.


C. Pavese

1.6.13

Vuoto Abisso









... "E' come se una mano di ghiaccio 

si posasse sul cuore
E' come se il cuore palpitasse
fino a schiantarsi, in un vuoto abisso" ... 





Oscar Wilde

31.5.13

graffia dentro


John Everett Millais - Ophelia - 1851


Qualcosa d'immensa fuga, che non se ne va, che graffia dentro,
qualcosa che nelle parole scava pozzi tremendi, qualcosa che,
contro tutto s'infrange,
contro tutto ( ... )


Pablo Neruda


incontrare se stessi





http://farm5.static.flickr.com/4037/4379197749_53fe117c00_o.jpg


“Fin dai primi anni della mia giovinezza pensavo che ognuno di noi ha la propria no man’s land, in cui è totale padrone di se stesso.
C’è una vita a tutti visibile, e ce n’è un’altra che appartiene solo a noi, di cui nessuno sa nulla. Ciò non significa affatto che, dal punto di vista dell’etica, una sia morale e l’altra immorale, o dal punto di vista della polizia, l’una lecita e l’altra illecita.
Semplicemente, l’uomo di tanto in tanto sfugge a qualsiasi controllo, vive nella libertà e nel mistero, da solo o in compagnia di qualcuno, anche soltanto un’ora al giorno, o una sera alla settimana, un giorno al mese … Queste ore possono aggiungere qualcosa alla vita visibile dell’uomo oppure avere un loro significato del tutto autonomo; possono essere felicità, necessità, abitudine ma sono comunque sempre indispensabili per raddrizzare la “linea generale” dell’esistenza.
Se un uomo non usufruisce di questo suo diritto o ne viene privato da circostanze esterne, un bel giorno scoprirà con stupore che nella vita non si è mai incontrato con se stesso.”


Il giunco mormorante - Nina Berberova

30.5.13

lettere d'amore










Non volevo amore perchè è caos,
perchè fa vacillare la mente come lampioni scossi dal vento.
Volevo essere fortissima davanti a te,
essere contro di te
- tu ami tanto contrapporti alle cose.
Io amo essere per le cose -
Tu fai caricature.
Occorre un grande odio per fare caricature.
Io eleggo, io amo
- la marea dell'amore, la notte, mi soffoca -
 come in quel sogno che ieri ti sei sforzato
 di inchiodare, proprio così, con il tuo bacio travolgente.




Anais Nin a Henry Miller - 9 marzo 1932










29.5.13

come spostare pietre





Theda Bara



Geme ogni giuntura! Riconosco
l’amore dal dolore
lungo tutto il corpo.

Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l’amore dal lontano
di chi mi è accanto.

Come se mi avessero scavato
dentro fino al midollo. Riconosco
l’amore dal pianto delle vene
lungo tutto il corpo.



Vandalo in un’aureola
di vento! Riconosco
l’amore dallo strappo
delle più fedeli corde
vocali: ruggine, crudo sale
nella strettoia della gola.

Riconosco l’amore dal boato
- dal trillo beato -
lungo tutto il corpo!

M. Cvetaeva



 
nell'immagine c'è Theda Bara (Carmen 1915) : http://it.wikipedia.org/wiki/Theda_Bara

vertigini quotidiane











Sono io. Si sono io. Sempre io. Un puntino. Assorbito dal mostro infinito. Alla ricerca, purtroppo ancora oggi di una risposta. Precipito volando. Non riesco più a sognare.


Zarima

28.5.13

25.5.13

à la recherche du temps perdu











“un piacere delizioso mi aveva invaso, isolato senza nozione di causa”, “un azzurro profondo mi inebriava la vista, impressioni di freschezza, d’abbagliante luce volteggiavano intorno a me , e ansioso di afferrarle, senza osar di muovermi Š …‹ tutto assorto a lasciar giungere fino a me ciò che mi evocava, rimasi a dondolarmi come avevo fatto poco prima”.


Marcel Proust - Alla ricerca del tempo perduto

24.5.13

Marc Levy








“Ovunque io sia, riconoscerò le tue risate,
vedrò il sorriso nei tuoi occhi,
sentirò la tua voce.
Il semplice fatto di sapere che tu sei da qualche parte su questa terra sarà,
nell’inferno,
il mio angolo di paradiso.”







23.5.13

immortale silenzio






art, cury hair, delicate, elif karakoc, elif sanem karakoc, hands

Amore oggi il tuo nome
al mio labbro è sfuggito
come al piede l’ultimo gradino…
Ora è sparsa l’acqua della vita
e tutta la lunga scala
è da ricominciare.
T’ho barattato, amore, con parole
buio miele che odori
dentro i diafani vasi
sotto mille e seicento anni di lava.
Ti riconoscerò dall’immortale Silenzio.

Cristina Campo 

























22.5.13

l'ignoto e le porte




«Ci sono il noto e l'ignoto, e in mezzo ci sono le porte».






« La prima volta in cui ho scoperto la morte... io, mia madre, mio padre, mia nonna e mio nonno stavamo viaggiando in auto attraverso il deserto all'alba. Un camion carico di Indiani Navahos aveva sbattuto contro un'altra auto o qualcos'altro: c'erano Indiani insanguinati che stavano morendo sparsi per tutta la strada. Ero solo un bambino e per questo dovetti restare in macchina mentre mio padre e mio nonno scesero a guardare.
Tutto ciò che vidi fu una divertente vernice rossa e della gente distesa attorno, ma sapevo cosa stava succedendo, perché riuscivo a sentire i fremiti delle persone intorno a me, e all'improvviso capii che loro non sapevano più di me cosa stava accadendo. Quella fu la prima volta che ebbi paura... ed ebbi la sensazione, in quel momento, che le anime di quegli Indiani morti - forse una o due di esse - stavano correndomi intorno, ed entravano nella mia anima, e io ero come una spugna, pronto a sedermi là e assorbirle »


"Voglio sentire il sapore, voglio ascoltarla, voglio annusarla. La morte viene una volta sola, giusto? Non voglio mancare all'appuntamento. [...] Amico non lo so. Potrebbe essere l'esperienza che ti fornisce il pezzo mancante del mosaico"…

"Lo sai quanto pallida e pazzamente tesa e sospesa giunge la morte in un'ora strana non annnunciata, non pianificata come un terrificante ospite in eccesso di amicizia che ti sei portato a letto.La morte ci rende tutti angeli e ci mette ali dove avevamo spalle lisce come artigli di corvo."

"Non credere a chi ti dice "ti amo", ma a chi ti guarda negli occhi e tace"




perle di saggezza...di uno sciamano - Jim Morrison

20.5.13

Camille


la differenza tra fortuna e talento









"Chi disse preferisco avere fortuna che talento percepì l’essenza della vita. La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita. Terrorizza pensare che sia così fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre e tornare indietro con un po’ di fortuna va oltre e allora si vince, oppure no e allora si perde.”



dal film Mach Point - Woody Allen 

19.5.13

il vuoto che è dentro di me







Mentre aspetto,
mentre prego
il tempo che passa troppo in fretta,
e poi troppo piano,
mentre piango
lacrima dopo lacrima,
sospiro dopo sospiro,
e singulti
uno dopo l’altro ed uno accanto all’altro,
accavallandosi e sovrapponendosi alle mie parole,
alle parole che non riesco a dire,
alle parole che si mescolano al silenzio
nella torbida solitudine di giorni confusi e deleteri,
mentre aspetto
un saluto, una lettera,
un bacio,
ascolto il vuoto che è dentro di me.



17.5.13

l'amore grande narcotico


Fred Astaire e Eudrey Hepburn




Il fascino che una persona esercita su un’altra non stà in ciò che mostra della sua personalità nell’istante preciso dell’incontro ma nella sintesi del suo intero essere, che rilascia questa droga potente che cattura l’immaginazione e genera il legame.

Non esiste nessun istante di seduzione che non abbia lunghe radici nel passato, nessun istante di seduzione è nato dalla terra nuda, come un incidente casuale di bellezza, ma è la somma di grandi dolori, crescite e sforzi.

Ma l’amore grande narcotico, è la serra in cui tutte le attività sono sbocciate …

Anais Nin - Le quattro stanze del cuore 

Organizzazione




 C’è chi meglio degli altri realizza la sua vita. 
È tutto in ordine dentro e attorno a lui. 
Per ogni cosa ha metodi e risposte. 
È lesto a indovinare il chi il come il dove 
e a quale scopo. 
Appone il timbro a verità assolute, 
getta i fatti superflui nel tritadocumenti, 
e le persone ignote 
dentro appositi schedari. 
Pensa quel tanto che serve, 
non un attimo in più, 
perché dietro quell’attimo sta in agguato il dubbio. 
E quando è licenziato dalla vita, 
lascia la postazione 
dalla porta prescritta. 
A volte un po’ lo invidio - 
per fortuna mi passa.

 Wislawa Szymborska

13.5.13

le affinità d'anima






Accade che le affinità d’anima
non giungano ai gesti e alle parole ma
rimangano effuse come un magnetismo.
É raro ma accade.
Può darsi che sia vera soltanto
la lontananza, vero l’oblio,
vera la foglia secca
più del fresco germoglio.
Tanto e altro può darsi o dirsi.
Comprendo la tua caparbia volontà di
essere sempre assente perché
solo così si manifesta la tua magia.
Innumeri le astuzie che intendo.
Insisto nel ricercarti nel fuscello
e mai nell’albero spiegato, mai nel pieno,
sempre nel vuoto: in quello che
anche al trapano resiste.
Era o non era la volontà dei numi
che presidiano il tuo lontano focolare,
strani multiformi multanimi animali domestici;
fors’era così come mi pareva o non era.
Ignoro se la mia inesistenza appaga il tuo destino,
se la tua colma il mio che ne trabocca,
se l’innocenza é una colpa oppure
si coglie sulla soglia dei tuoi lari.
Di me, di te tutto conosco,
tutto ignoro.



Eugenio Montale

12.5.13

Alda Merini









Tu mi domandi per sempre,
ma io non ho vita continua;
ti nutrirei di attimi soltanto.
Sono l’apparizione che dilegua,
e il tempo che intercorre fra due tappe
è una tregua a favore della morte.
Io vivo nello spazio di un amplesso:
tu stesso mi maturi senza accorgerti
sotto il tepore delle tue carezze…
Ma ti confesso, e credimi:
non c’è forma di donna che continui,
dentro di me, il rovescio dell’amante.




« Sento confusamente tante cose, ma non riesco






« Sento confusamente tante cose, ma non riesco a distinguerle [...] una incertezza anche maggiore si ha nelle scelte quotidiane: nessuna mi attrae abbastanza, e il non scegliere mi è intollerabile, perché sento che bisogna fare qualcosa. Una grande confusione, per l'impossibilità di essere compresi nel parlare di una cosa qualunque nello scrivere nel piangere nel ridere, sempre, per la solitudine abissale, tanto che devi fingere qualcosa per riempirla, fare e dire qualcosa che non serve, perché non si può stare senza fare e senza dire. »
S. Quinzio - Religione e futuro, 1962


vedi qui

Egon Schiele




 



Ritratto di Wally Neuzil – 1912

Coco Chanel








"...Non mi pento di nulla nella mia vita, eccetto di quello che non ho fatto..."



Ribaciami






Ribaciami in uno stelo
di amore
e pensa alla giovinezza che mi
prende e mi ha lasciato sola
per lunghi anni.
  
Alda Merini
  

10.5.13

come un sigillo









Ponimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; perché l’amore è forte come la morte, il suo divampare è come il divampare del fuoco, la fiamma di Iah.

 Le molte acque stesse non possono estinguere l’amore, né i fiumi stessi possono travolgerlo.





tratto dal Cantico dei Cantici - cap. 8 - Salomone

8.5.13

l'ombra e la grazia





Salvator Dalì - la morte di Ofelia - 1966


Una persona amata che delude. Gli ho scritto. Impossibile che non mi risponda quel che ho detto a me stessa in nome suo.
Gli uomini ci debbono quel che noi immaginiamo ci daranno. Rimetter loro questo debito.
Accettare che essi siano diversi dalle creature della nostra immaginazione, [...].
Anch'io sono altra da quella che m'immagino essere. Saperlo è il perdono.



Simone Weil - L'ombra e la grazia

7.5.13

L'insonnia è piena di sogni quanto il sonno







E' quasi impossibile descrivere nei loro termini esatti le astruse evoluzioni che si compiono nel nostro cervello. Le parole hanno l'incoveniente di essere più determinate delle idee. Tutte le idee si confondono le une con le altre agli orli; le parole, no. Un certo diffuso aspetto dell'anima sfugge loro sempre.
L'espressione ha delle frontiere, il pensiero non ne ha.




L'uomo che ride - Victor Hugo

Oscar Wilde

Oscar Wilde







se non ci metti troppo...
ti aspetterò tutta la vita....



Il solo fantasma che io abbia visto












Il solo fantasma che io abbia visto
era vestito di pizzo,
non portava sandalo al piede
e camminava come fiocchi di neve

il suo passo era muto ,come l'uccello,
ma rapido,come il cervo,
i suoi modi, antiquati, mosaici,
o magari di vischio

la sua conversazione rara
il suo riso come la brezza
che si disperde in fossette
fra gli alberi pensosi

il nostro colloquio fu transitorio
aveva di me soggezione
e Dio non voglia che io mi guardi indietro
da quell'orribile giorno !
 
 

Emily Dickinson